La “visita” alla casa del povero
Ciò che caratterizza l’azione delle Conferenze di San Vincenzo è l’aiuto portato alle persone povere attraverso un rapporto personale e diretto attuato con la visita al loro domicilio, recandosi nelle abitazioni o nelle strutture (case di riposo, ospedali, Istituti, centri di accoglienza…) ove vivono le persone che soffrono il disagio e l’esclusione sociale.
La Società di San Vincenzo fa propria la cultura del “prendersi cura”, sottolineando la scelta di una relazione di aiuto stabile e non occasionale con la persona, non limitata all’intervento di soccorso al bisogno materiale, ma orientata alla promozione integrale della persona e alla sua crescita umana e spirituale, divenendone compagni di cammino e accompagnandola sulla strada dell’autopromozione, perché gli sia restituita la dignità e il posto che gli spetta nella società.
Così il povero non è più soltanto “un bisogno sociale” da soddisfare, ma “una persona da amare”.
“L’assistenza che umilia quando si preoccupa soltanto di garantire le necessità terrene dell’uomo, onora quando unisce al pane che nutre, la visita che consola, il consiglio che illumina, la stretta di mano che ravviva il coraggio abbattuto; quando tratta il povero con rispetto, non come un eguale ma come un superiore, giacché egli sopporta ciò che forse noi non sapremmo sopportare, giacché si trova fra noi come un inviato di Dio per provare la nostra giustizia e la nostra carità e per salvarci mediante le nostre opere” (da un articolo di Ozanam su “L’Ere Nouvelle”).